Green Pass: cos’è e a cosa serve in Italia
Ultimo aggiornamento 15/12/2021
Il Green Pass Europeo, o Certificazione verde COVID-19, è una certificazione valida anche in Italia che attesta che chi la possiede è vaccinato contro il Covid-19, oppure è guarito dal Covid-19 negli ultimi sei mesi, o ancora è risultato negativo a un test Covid nelle ultime 48 ore. E’ in vigore dal 1 luglio 2021 ed è valida nove mesi.
La Certificazione Verde è emessa gratuitamente, in formato digitale o cartaceo, e include un QR code, che permette di verificarne i dati in maniera immediata. La firma digitale del Ministero della Salute permette di evitare falsificazioni.
A cosa serve il Green Pass
La Certificazione verde è stata sviluppata dalla Commissione Europea con l’obiettivo di facilitare la circolazione all’interno dell’Unione Europea durante la pandemia di Covid-19. Gli Stati che la riconoscono non dovrebbero infatti imporre ulteriori restrizioni al movimento di chi la esibisce durante i viaggi nell’Unione, a meno di situazioni di emergenza.
Sul territorio italiano, la Certificazione Verde garantisce l’accesso a servizi e strutture pubbliche o private, al luogo di lavoro e ai mezzi pubblici. Lavoratori dipendenti e autonomi devono esibire il Green Pass per poter accedere ai luoghi di lavoro pubblici e privati. Inoltre è necessario esibirlo per partecipare a eventi e accedere a luoghi di aggregazione, come palestre, centri termali, musei, competizioni sportive e servizi di ristorazione.
Green Pass “base” e Green Pass “rafforzato”
Dal 6 dicembre al 15 gennaio in Italia è in vigore un’ulteriore distinzione tra chi è vaccinato contro il Covid-19 o ne è guarito e chi non è vaccinato ed effettua tamponi per avere il Green Pass.
Nel primo caso si ha accesso al Green Pass “rafforzato” o super Green Pass, che dura nove mesi e garantisce ogni libertà di movimento, anche qualora la regione di permanenza diventasse zona arancione. Invece, il Green Pass base permette di accedere, anche in zona arancione, a tutti i mezzi di trasporto, al luogo di lavoro, alle università e alla maggior parte degli esercizi commerciali, a strutture sanitarie e alloggi. L’accesso a bar e ristoranti al chiuso, palestre, mostre, musei, impianti sciistici e attività ricreative è possibile solo finché la regione è in zona bianca e gialla.
Il Governo ha creato una tabella, con tutte le informazioni sulle attività consentite a chi ha il Green Pass base, rafforzato e a chi non è vaccinato: è visionabile a questo link.
Come ottenere il Green Pass in Italia
Chi è stato vaccinato in Italia può ottenere la Certificazione Verde attraverso la piattaforma nazionale del Ministero della Salute. Dopo la vaccinazione o dopo aver ricevuto il risultato del test Covid effettuato, si riceve una notifica per posta elettronica o SMS, in cui il Ministero della Salute informa dell’emissione del Green pass. Il Green Pass si può quindi scaricare sul sito della Certificazione Verde, tramite app (AppImmuni e App IO) e dal sito del Fascicolo Sanitario Elettronico Regionale.
Vaccinati o guariti all’estero: come richiedere il Green Pass in Italia
Dal 4 agosto anche i cittadini italiani che sono stati vaccinati all’estero o hanno avuto il Covid e sono guariti all’estero hanno diritto a richiedere il Green Pass in Italia. I vaccini riconosciuti dall’Autorità Sanitaria italiana sono quelli approvati dall’EMA (Agenzia Europea per i Medicinali) e dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco): PfizerBioNtech, Moderna, AstraZeneca e Janssen-Johnson & Johnson.
Per ottenere il Green Pass è necessario recarsi presso la propria Asl di residenza con la documentazione prevista dalla legge (vedi la Circolare del 4 agosto 2021):
- Il certificato di avvenuta vaccinazione rilasciato dall’Autorità Sanitaria del Paese estero, che riporti i seguenti dati: dati identificativi essenziali di chi ha ricevuto il vaccino, i dati relativi al vaccino come denominazione e lotto, le date di somministrazione e i dati identificativi di chi ha rilasciato il certificato;
- il certificato di guarigione dal Covid-19 rilasciato dall’Autorità Sanitaria estera che riporti: dati identificativi del titolare, informazioni sull’infezione come la data del primo tampone PCR positivo; dati identificativi di chi ha rilasciato il certificato.
L’Asl provvede alla registrazione del vaccino sulla piattaforma locale. In pochi minuti si dovrebbe ricevere un codice, detto “AUTHCODE”, che andrà inserito sul sito italiano della Certificazione Verde insieme ad altri dati, alla sezione “Tessera Sanitaria” e selezionando “Utente senza tessera sanitaria o vaccinato all’estero”.
autorizzato a richiederlo. La polizia di frontiera potrebbe richiederlo in forma cartacea o
chiederne una nuova compilazione al momento dei controlli.