Italiani in Inghilterra e Galles: ecco chi sono e cosa fanno

Un nuovo studio statistico a cura del Consolato italiano a Londra scatta una fotografica della nostra comunità, tra le più vaste al mondo

Italiani in Inghilterra e Galles: ecco chi sono e cosa fanno

 

Chi sono e cosa fanno gli italiani in Inghilterra e Galles? La risposta giunge da un nuovo studio statistico realizzato e pubblicato dal Consolato generale d’Italia a Londra che ha competenze proprio sui due paesi.

Dati alla mano – si legge nella nota ufficiale – la crescita della comunità italiana negli ultimi anni è stata impetuosa. Gli iscritti AIRE in Inghilterra e Galles sono più che raddoppiati nel giro di otto anni, passando da poco meno di 200 mila a più di 450 mila. Nella nuova pubblicazione, oltre ad essere presenti i consueti criteri statistici (età, professione, titolo di studio e provenienza), si è cercato di sottolineare i tratti distintivi di una collettività che rappresenta un unicum nel panorama mondiale in termini di antica emigrazione, nuova mobilità, ma anche nuovi concittadini che qui risiedono ma che non provengono né dall’Italia, né dal Regno Unito.

Ciò che emerge dall’analisi è che le comunità italiane in UK sono più di una ed ognuna con le sue peculiarità, capaci di trasformarsi in funzione di dinamiche interne cui si aggiungono i fenomeni straordinari cui abbiamo assistito: la Brexit e la pandemia da Covid-19.

La pubblicazione – sottolinea il Console Generale Marco Villani – ha lo scopo di analizzare le complesse dinamiche demografiche in Inghilterra e Galles, le quali sottolineano la sempre maggiore multiculturalità e il livello di integrazione dei nostri connazionali”.

  • Dove risiedono

Scendendo nei dettagli, la presenza italiana nella circoscrizione del Consolato Generale d’Italia a Londra (che include Inghilterra, Galles, Gibilterra, l’isola di Man e le isole del Canale della Manica) conta 450.383 al 9 novembre 2021. La circoscrizione consolare di Londra raggruppa il 6,9% degli iscritti AIRE di tutto il mondo (attualmente circa 6,4 milioni). Con l’aggiunta degli iscritti AIRE dell’area di competenza del Consolato Generale di Edimburgo (relativa a Scozia e Irlanda del Nord), gli italiani residenti nel Regno Unito sono 472.861 (al 30 settembre 2021).

Si può osservare, in relazione alla circoscrizione di Londra, come quasi il 98% della popolazione italiana sia residente in Inghilterra e il 2% in Galles. Come ordine di grandezza, la popolazione italiana nell’area di competenza di Londra, la più numerosa della rete consolare italiana, si inserisce tra i capoluoghi di Genova (sesta città in Italia con 558.930 abitanti) e Bologna (settima con 394.463). A proposito della residenza della comunità italiana in Inghilterra e Galles, si nota la preminenza delle grandi città inglesi, quali Londra che ospita un Italiano su tre, ma anche Manchester (2,5%), Birmingham (1,98%) e Bedford (1,19%). L’unica città gallese presente è Cardiff, con poco più di 2.000 italiani residenti.

  • Da dove provengono

Le macro-aree di provenienza rispecchiano in maniera fedele la distribuzione della popolazione italiana, confermando quindi che l’attrazione esercitata dal Regno Unito coinvolge tutto il territorio italiano, senza prevalenze di natura regionale o locale statisticamente rilevanti. Ai primi cinque posti ci sono, come regioni con il maggior impatto sull’emigrazione verso l’UK, Lombardia, Campania, Veneto, Lazio e Sicilia.

Invece tra coloro che sono nati in paesi terzi (non Italia o Regno Unito) si evidenzia una eterogeneità raggruppabile in Paesi del subcontinente indiano, America latina e alcuni Paesi africani. Infatti, il 30% degli italiani residenti in Inghilterra e Galles sono nati in Brasile, l’11% in Bangladesh, il 7% in Pakistan e il 6% in India. Tra i Paesi africani spiccano il Ghana con il 5%, la Nigeria (3%) e il Sud Africa (2%). Nel continente americano si evidenziano i Paesi di nascita come Argentina (4%), Venezuela (2%) e Stati Uniti d’America (2%).

  • Qual è la loro età e titolo di studio

La giovane età media dei residenti italiani ha un effetto diretto anche sullo stato civile della collettività. Infatti, tra i maggiorenni, gli under 40 nubili o celibi sono più della metà (65% della fascia di età 18-30 e 56% dei trentenni). D’altra parte, gli over 40 coniugati o uniti civilmente rappresentano la maggioranza (53% dei quarantenni, 56% dei cinquantenni e così via aumentando gradualmente fino al 69% dei settantenni). Una classificazione per titolo di studio conferma come l’emigrazione italiana in Inghilterra e Galles sia generalmente in possesso di titoli universitari (il 17% del totale) o di un diploma di scuola superiore (il 14%).

  • Cosa fanno

Tra coloro che hanno specificato la loro professione, quasi il 18% svolge mansioni impiegatizie, il 10% è occupato nel settore della ristorazione e alberghiero e circa il 10% tra operai specializzati e non qualificati. Si nota la presenza di un’importante comunità di docenti e professori universitari con più di 4.000 italiani residenti, gli addetti alla sanità (con quasi 6.000 italiani impiegati) e liberi professionisti e dirigenti (rispettivamente 8.600 e quasi 4.000). Infine, circa 4.200 italiani residenti si dichiarano pensionati e più di 18.400 si definiscono scolari e studenti, anche se il numero di italiani iscritti a corsi di formazione e universitari è considerato ampiamente sottostimato.

A questo indirizzo internet è possibile consultare lo studio statistico nella sua completezza. L’estrapolazione e l’elaborazione dei dati statistici sono state condotte dall’ingegner Domenico Pellegrino e dal dottor Luca Lo Scavo, ai consoli Francesco De Angelis e Diego Solinas si devono le analisi delle tendenze demografiche e sociali che emergono dai dati.