“Con la fine del periodo di grazia, i problemi legati alla Brexit saranno solo all’inizio”

The3milion denuncia la scarsità di partecipazione dell'Home Office mentre Ambasciata e Comitato degli italiani all'estero spingono affinché tutti si iscrivano al Settlement Scheme

“Con la fine del periodo di grazia, i problemi legati alla Brexit saranno solo all’inizio”

 

“Avremo significativi impatti sulla vita dei cittadini europei a partire dal primo luglio”. È l’allarme lanciato da the3milion, attraverso il capo Advocacy e Policy Luke Piper, a ventidue giorni dalla fine del periodo di grazia nelle relazioni tra Unione Europea e Regni Unito. 

Dal primo luglio, infatti, cessando la libertà di circolazione il nuovo regime migratorio entrerà nella fase due. Tutti i cittadini europei già residenti nel Regno Unito per continuare a vivere e lavorare in terra britannica dovranno aver ottenuto pre-settled o settled status. 

The3milion, in campo dal 2016 per tutelare i diritti dei cittadini europei in Gran Bretagna, sono impegnati su due fronti. Il primo, diretto a sensibilizzare gli europei che ancora non lo avessero fatto, ad applicare all’UE Settlement Scheme entro il 30 giugno. Il secondo, invece, che già ci proietta al primo luglio quando, nelle parole di Maike Bohn, co-fondatrice del movimento e responsabile per il rapporto con i media, “cominceranno i veri problemi”. 

Infatti, tuona Bohn: Stiamo assistendo ad uno scarso coinvolgimento dell’Home Office alle avversità legate al Settlement scheme e una genuina preoccupazione tra i cittadini europei che sono consapevoli che la libertà di movimento è giunta definitivamente a conclusione”.

In particolare, “l’Home Office ci aveva promesso un sistema dalle qualità umane, amichevole, che ci avrebbe permesso di vivere le nostre vite in questo paese serenamente. Invece, mentre i numeri sono incoraggianti, con quasi cinque milioni di europei che vi hanno già aderito, la nostra esperienze mostra il contrario. Specialmente sotto questo governo, abbiamo assistito ad uno scacciare i problemi piuttosto che affrontarli. Non c’è stato un interessamento, mentre vediamo cittadini che sono alla presa con applicazioni ad un punto morto.

Per ore al telefono in attesa di risposte, non sanno lo status del loro diritto e sono lasciati all’oscuro. Sinceramente temo che le autorità britanniche considereranno concluso il capitolo Settlement Scheme al primo luglio, quando in realtà sul lato delle criticità, saremo solo all’inizio”. 

Non a caso, come preconizza Luke Piper, che per the3million è anche avvocato, “il primo luglio porterà problemi a tre categorie di persone. In primo luogo, a quelli che hanno mancato la deadline per aderire al nuovo regime migratorio. Questi non potranno lavorare nel paese. In base alle nostre proiezioni parliamo di diverse migliaia di persone. Poi ci sono quelli che al primo luglio avranno la richiesta pendente. Certo saranno in possesso di diritti fintantoché la loro richiesta non sarà vagliata, ma avranno comunque criticità nel provarli. Quindi, ci sono quelli che, in possesso di pre-settled o settled status, avranno difficoltà a ottimizzarlo, perfezionarlo”. 

Un problema su tutti, cavallo di battaglia dei the3million, è la versione solo digitale del nuovo titolo migratorio. Come spiega Piper: “Pensiamo al ricorso che abbiamo presentato contro la scelta del governo inglese di una versione solo digitale del nuovo sistema. Ebbene, abbiamo perso l’azione legale perché giudicata intempestiva e con scarse prove. Ora, dal primo luglio avremo una massa consistente di problemi. Sarà importante che, man mano che emergeranno, i cittadini europei rivolgendosi a noi, piuttosto che all’IMA, l’autorità indipendente per il monitoraggio dei diritti, segnalino tutte le anomalie. Solo attraverso una produzione consistente di prove possiamo spingere per un cambiamento e, in particolare, per rovesciare le politiche domestiche per una versione solo digitale dei diritti ottenuti col Settlement  Scheme, la cui prova è fondamentale in un ambiente che si prospetta ostile”. 

L’invito, quindi, a segnalare criticità e anomalie, oltreché un monito a non mancare la cruciale data del 30 giugno 2021, ultima occasione per i cittadini europei, che abbiano maturato il diritto, ad applicare al Settlement scheme. Si moltiplicano in questo senso gli appelli alla registrazione.

L’Ambasciatore d’Italia a Londra, Raffaele Trombetta, rivolgendosi alle concittadine e ai concittadini italiani nel Regno Unito, ha invitato ad applicare al EU Settlement Scheme “in modo da assicurarsi il diritto di continuare a vivere e lavorare nel Regno Unito” (qui il video messaggio integrale). 

Simile consiglio arriva anche dal Comites Londra, organo di supporto degli italiani all’estero nei rapporti con le rappresentanze diplomatico-consolari, che giovedi, 10 giugno, ospita un webinar dedicato al tema tenuto dall’avvocatessa Gabriella Bettiga. In diretta dalle 18, orario inglese, sulla pagina Facebook sarà possibile partecipare e interagire sul Settlement Scheme nonchè sulle future politiche migratorie tra UE e Regno Unito, È possibile anche inviare delle domande nei giorni precedenti alla diretta scrivendo all’indirizzo brexit@comiteslondra.info mentre per prenotare la propria partecipazione gratuita all’evento basta cliccare qui.