C’è il Cetriolo, il Walkie Talkie, la Grattugia, quindi la Scheggia. Poi arriveranno lo Scalpello e il Reticolato. No, non parliamo della fornitura natalizia di qualche negozio cinese, uno di quelli dove è possibile trovare di tutto e di più. Bensì dello skyline di Londra che si prepara a mutare notevolmente, offrendo nuovi spunti architettonici agli occhi di residenti e turisti.
E, come tradizione inglese vuole, ecco pronti già i soprannomi di queste imponenti costruzioni, la prima delle quali sarà chiusa entro la fine dell’anno che verrà: The Scalpel (nella foto in alto). Come spiega il nome e la sua forma, si inserisce come un cuneo nel cuore della City, il celebre quartiere finanziario di Londra, accanto ad altri già noti palazzi. Sarà alto 190 metri diviso in 35 piani, firmato dall’architetto Kohn Pedersen Fox, lo stesso dell’Heron Tower, altro celebre palazzo londinese dove risiede uno dei ristoranti più gettonati, il “Duck and Waffle” con una magnifica view sulla parte nord della capitale inglese.

Sempre la City si prepara ad ospitare Undershaft con i suoi 304 metri, il secondo grattacielo più alto d’Europa (il primo ricordiamo è lo Shard di Renzo Piano, sulla sponda opposta del Tamigi, 309 metri), ma per tutti sarà the Trellis, ossia il reticolato, perché ricorda proprio una di quelle strutture dove le piante rampicanti crescono per salire fino al cielo. Disegnato dall’architetto Eric Parry, sarà diviso in 73 piani e il via libera alla costruzione è stato dato proprio in questi giorni, quindi per vederlo completato ci vorrà più di qualche anno; solo 18 mesi per demolire e ripulire l’area dove sorgerà.
Ma non saranno le uniche costruzioni pronte a mutare lo skyline londinese, perché nel corso degli ultimi due anni, dall’ufficio del sindaco sono partite quasi duecento nuove autorizzazioni a costruire, cinquanta delle quali per realizzare palazzi destinati ad uffici. Il resto si tratta di realizzazioni residenziali.
Non tutti i progetti vanno comunque in porto. Solo poco tempo fa è stato bocciato il secondo progetto per la città inglese firmato dall’architetto genovese, Piano, una sorta di Shard più magro, tanto che era stato ribattezzato “skinny Shard”; altezza 72 piani previsto nell’area ovest della capitale. Motivo? Ribellione dei residenti verso una struttura che avrebbe loro limitato la visuale. Accade anche questo a Londra dove poter godere di una giornata di sole e cielo limpido senza ostacoli di nessun genere, vale un milione di volte di più di qualsiasi grattacielo ultra hi-tech.