Manca meno di un anno all’uscita del Regno unito dall’Unione Europea e ormai è chiaro a tutti che prima o poi si dovrà fare domanda per ottenere un permesso di soggiorno se si vuole continuare a vivere nel Paese. Il settled status dovrebbe essere operativo entro il 29 marzo 2019, mentre per il momento chi lo desidera può ancora presentare domanda di permanent residence, ammesso che ne abbia i requisiti.
Ma a chi conviene affrettarsi a fare domanda di permanent residence e a chi invece conviene attendere il settled status? Ecco due casi in cui la risposta può essere molto diversa.
Se volete diventare cittadini britannici, affrettatevi
A meno che non siate sposati con un cittadino britannico, per fare domanda di naturalizzazione dovrete dimostrare di avere la permanent residence da almeno un anno. La permanent residence è un diritto che si acquisisce indipendentemente dall’ottenimento del certificato rilasciato dall’Home Office, e quindi se siete qui da più di cinque anni, nella vostra domanda di permanent residence farete affidamento su un periodo consecutivo di cinque anni che va indietro nel tempo, e chiederete all’Home Office di confermare che avete acquisito la permanent residence già da mesi o addirittura da qualche anno.
In tal modo non dovrete aspettare per fare domanda di cittadinanza britannica, e potreste trovarvi a giurare fedeltà alla regina addirittura prima di Brexit. Invece, pare che il settled status non avrà effetto retroattivo, ma verrà concesso dall’Home Office in risposta alla vostra domanda. Se sarà cosi – cosa non certa in quanto i negoziati sono ancora in corso – dovrete poi aspettare un anno per fare domanda di cittadinanza, anche se vivete nel Regno unito da ben più di sei anni.
Spieghiamoci meglio con un esempio: Maria e Roberto sono cittadini italiani che vivono e lavorano a Londra da maggio 2011. Entrambi vogliono ottenere la cittadinanza britannica. Maria decide di fare domanda di permanent residence, e quindi invia il modulo EEA (PR) accludendo documentazione come il suo contratto di lavoro e buste paga che confermano la data di inizio del suo impiego ed il fatto che ha lavorato continuativamente fino a giugno 2016, cioè per cinque anni consecutivi.
L’Home Office rilascia il certificato di permanent residence ed una lettera in cui si certifica che Maria ha acquisito permanent residence a maggio 2016. Mentre attendeva il risultato della domanda di permanent residence, Maria ha fatto gli esami di inglese necessari per la domanda di naturalizzazione ed ha completato il modulo AN. Perciò non appena ricevuto il certificato di permanent residence, Maria può fare domanda di cittadinanza, in quanto ha ottenuto permanent residence nel maggio 2016, cioè da più di un anno.
Roberto invece decide di aspettare Brexit, e fare domanda di settled status. Con il settled status non dovrebbe più essere necessario provare di aver lavorato, ma soltanto di aver vissuto nel Regno unito. In ogni caso, come prova di residenza Roberto invia buste paga ed altri documenti da cui si evince che ha lavorato a Londra da maggio 2011. La domanda viene approvata dall’Home Office ad Agosto 2019. Nonostante abbia vissuto qui dal 2011, Roberto dovrà attendere fino ad Agosto 2020 per fare domanda di cittadinanza, in quanto il settled status non viene retrodatato.
Se avete una situazione non lineare, attendete
Mentre per ottenere la permanent residence bisogna dimostrare di aver esercitato i diritti del trattato sulla libera circolazione nella UE, per ottenere il settled status basterà dimostrare di aver vissuto nel Regno unito – o almento così sembra dagli ultimi aggiornamenti pubblicati dal sito del Governo. Per l’ottenimento della permanent residence, si dovrà provare di aver lavorato, studiato, cercato lavoro o aver vissuto come persone economicamente autosufficienti per un periodo di cinque anni consecutivi. Studenti e persone economicamente autosufficienti dovranno dimostrare di aver avuto a loro disposizione fondi sufficienti ed un’assicurazione medica privata, o la tessera sanitaria italiana.
Per l’ottenimento del settled status, si dovrà semplicemente provare di essere rimasti nel Regno unito per almento cinque anni.
Facciamo un altro esempio per capire meglio quando può essere preferibile aspettare il settled status. Luisa vive a Oxford da febbraio 2014. All’inizio ha fatto dei corsi di lingua per perfezionare il suo inglese e poi ha cercato lavoro. A febbraio 2015 si è iscritta all’AIRE. Luisa ha lavorato per alcuni mesi e poi da settembre 2015 ha fatto un master di un anno. Luisa non ha mai avuto un’assicurazione medica privata, e non ha diritto al servizio sanitario italiano in quanto è residente all’estero. In tal caso, potrebbe essere difficile per Luisa dimostrare l’acquisizione della permanent residence a febbraio 2019. Però Luisa dovrebbe avere diritto al settled status, in quanto l’assicurazione sanitaria non è richiesta e Luisa dovrà solo dimostrare di essere effettivamente rimasta nel Regno unito da febbraio 2014 a febbraio 2019.
La scelta di attivarsi o attendere può dipendere da vari altri fattori, ed in ogni caso ancora non c’è certezza sui requisiti del nuovo settled status.
L’autrice di questo articolo è Gabriella Bettiga, avvocato esperto in materie di immigrazione presso lo Studio Legale Sliglaw LLP. Per contattarla potete mandare un’email a: gabriellab[at]sliglaw.com.