Sembra ormai cosa fatta: la dirigenza del Chelsea avrebbe scelto Antonio Conte per la panchina del Chelsea durante la prossima stagione. Infatti, sarebbe trapelata ieri la notizia secondo cui il tecnico di Lecce verrà presentato a luglio dopo l’Europeo in Francia, che lo vede impegnato sulla panchina della nazionale italiana. Dopo Claudio Ranieri al Leicester e Francesco Guidolin allo Swansea, Conte potrebbe diventare il terzo allenatore italiano in Premier League.
Se il patron del Chelsea cercava un allenatore con la mentalità vincente sicuramente con Conte ha trovato ciò che cercava. Dopo la buona gavetta sulle panchine di Siena, Arezzo, Bari e Atalanta, nel 2011 è arrivata per lui la chiamata che gli ha cambiato la vita: quella della sua Juventus, maglia vestita per tredici anni e per la quale era stato anche capitano. Il compito? Risollevare una società gloriosa dopo le stagioni difficili successive al caso Calciopoli. In tre stagioni siano arrivati tre Scudetti, compreso quello dei record conquistato con 102 punti in classifica. Poi la decisione di lasciare la panchina per diversità di vedute con la dirigenza, esplose quando le voci di una cessione del suo pupillo cileno Arturo Vidal erano diventate troppo insistenti. Da lì, poi, l’avventura sulla panchina della nazionale che culminerà con gli Europei in Francia in estate.
Antonio Conte, stando a ciò che dicono alcuni suoi ex giocatori, è un allenatore molto carismatico che lavora sul campo in maniera stakanovista e che ha una grandissima presa sui suoi giocatori, una presa quasi ossessiva. Alcuni sono gli interrogativi evidenti che risuonano analizzando quello che sembra essere ormai il nuovo corso dei Blues. Non è stata esaltante, per esempio, la sua campagna europea sulla panchina bianconera. Nella stagione 2012/13, la Juventus è stata eliminata ai quarti dal Bayern Monaco di Jupp Heynckes, futuro campione, dopo avere vinto il doppio confronto proprio con il Chelsea dell’allora manager Di Matteo (pareggio per 2-2 a Stamford Bridge e trionfo bianconero a Torino per 2-0). Addirittura fallimentare la campagna 2013/14, conclusasi alla Türk Telekom Arena di Istanbul al termine della fase a gironi, per poi essere eliminati anche in semifinale di Europa League contro il Benfica, con finale in programma proprio a Torino.
Oltre ai leciti dubbi di natura curriculare, sono altre le scelte che potrebbe preoccupare il tecnico leccese. Infatti, c’è da rifondare uno spogliatoio che sta perdendo in questi anni i suoi senatori, aspetto che preoccupava anche il portoghese José Mourinho al suo ritorno. Due stagioni fa ha lasciato dopo 13 stagioni il centrocampista Frank Lampard, quest’estate dopo 11 stagioni il portiere ceco Petr ?ech ed al termine di questa stagione non ci sarà più il capitano John Terry dopo 17 stagioni. La dirigenza sembra infatti non disposta a rinnovargli il contratto in scadenza, ma un’eventuale richiesta del futuro allenatore potrebbe cambiare le carte in tavola. Una situazione, insomma, analoga a quella del Milan nel maggio 2012 con l’addio dei vari Gattuso, Nesta, Zambrotta, Inzaghi e Van Bommel. E sappiamo tutti quanto stia faticando in questi anni, pur considerando l’evidente differenza di impatto economico delle due società.
In terzo luogo se la dovrà vedere con un spogliatoio in tensione. Infatti, dopo il pessimo avvio di stagione sotto la guida di Mourinho con conseguente esonero, la squadra sembrava premere nelle scorse settimane per un rinnovo al tecnico olandese Guus Hiddink, capace di risollevare i Blues dalla zona retrocessione fino ai nove punti da una qualificazione per le coppe europee. Secondo un’indiscrezione del quotidiano Daily Mail, Abramovi? gli avrebbe offerto un ruolo da consulente tecnico per mantenerlo nell’ambiente. Starà a lui la scelta.
Infine, un dubbio di natura tecnica. Dirigenza, sponsor e tifosi spingeranno per regalare a Conte una squadra stellare. Tuttavia, il gioco del tecnico leccese si fonda sul sacrificio e sull’abnegazione tattica dei suoi giocatori. Basti pensare al ruolo che aveva l’esterno Emanuele Giaccherini nella sua Juventus, fino a quattro anni prima al Pavia in Serie C2. Atteggiamento, si sa, spesso difficile da riscontrare in giocatori di fama mondiale. A proposito di ciò, per esempio, in Inghilterra si parla già di un eventuale acquisto di Jack Bonaventura dal Milan, giocatore non dal nome altisonante ma uomo chiave dei Rossoneri grazie ad un bottino di 6 goal e 9 assist in stagione.
Conte, quindi, si gioca tutto con l’Europeo. Infatti, questa manifestazione potrà dargli la giusta credibilità di fronte ai giocatori e la fiducia della piazza in caso di risultati positivi. Un piazza che non vede l’ora di tornare a vincere.
Matteo Calautti
Londra, 07/03/2016
Foto: Antonio Conte (fonte: postata da un fan sulla pagina Facebook ufficiale di Antonio Conte)