Elezioni del sindaco di Londra: tutto quello che c’é da sapere

Alle urne anche gli europei della capitale. Si vota il 6 maggio

Elezioni del sindaco di Londra: tutto quello che c’é da sapere

 

Saranno più di ventotto milioni i cittadini chiamati alle elezioni locali del 6 maggio in tutta l’Inghilterra. In palio ci sono 143 comuni e consigli cittadini distribuiti dal nord al sud dell’isola, con conservatori, laburisti, liberal democratici, verdi e indipendenti, a competersi 4,650 incarichi. 

Tra questi spicca la poltrona di sindaco di Londra e il rinnovo dell’assise civica cittadina che è composta di venticinque membri. 

A sfidare il primo cittadino uscente, il laburista Sadiq Khan, diciannove candidati delle più disparate estrazioni politiche, che hanno coagulato attorno a sé un supporto che si traduce in un numero pari ad almeno sessantasei firme, due per ogni quartiere londinese, necessarie per presentare la candidatura, che si accompagna ad una cauzione di diecimila sterline, restituita solo a quei candidati che raggiungano il 5% dei voti al primo turno. 

Sono sei milioni i londinesi che si recheranno nei seggi elettorali allestiti in scuole, biblioteche, e centri di aggregazione distribuiti nella Capitale, gradualmente libera dalle restrizioni da Covid-19. 

Ricca la lista dei contendenti del City Hall, il Palazzo municipale con vista su London Bridge, che vede in campo, tra i partiti tradizionali, oltre Sadiq Khan, i conservatori con Shaun Bailey, i verdi con Sian Berry, i brexiteers dell’Ukip con Peter Gammons, i liberal-democratici con Luisa Porritt, Renew con Kam Balayev, Laurence Fox per il partito dei reclami, Valerie Brown in campo con Burning Pink, Piers Corbyn, fratello del più noto Jeremy, in lizza con Let London Live, Richard Hewison con Rejoin EU, Vanessa Hudson per il Partito del benessere degli animali, Steve Kelleher per i socialdemocratici, David Kurten con il partito del Patrimonio, Mandu Reid a rappresentare il Partito Women’s Equality e Brian Rose per London Real Party. 

Altrettanto variegata la lista degli indipendenti, capitanata dal Count Binface (Conte faccia da cestino dei rifiuti), un sedicente guerriero interspaziale (come si autodefinisce) già noto per aver sfidato Theresa May e Boris Johnson nelle elezioni generali, che si aggiunge a Max Fosh, Farah London, Nims Obunge e Niko Omilana. 

Per partecipare alle elezioni ciascun avente diritto deve richiedere l’inclusione nel registro degli elettori. Per partecipare alle prossime elezioni, c’è tempo fino al 19 aprile, facendo richiesta al governo attraverso il sito https://www.gov.uk/register-to-vote. 

Godono del diritto di elettorato attivo i cittadini britannici, irlandesi, europei e quelli appartenenti ad uno dei Paesi del Commonwealth, regolarmente residenti, ovvero registrati ad un indirizzo della città dove si intende votare, che non siano stati privati del diritto di voto per ragioni legali. 

Si può partecipare alle elezioni attraverso tre modalità. Recandosi alle urne, attraverso voto postale, la cui richiesta va perfezionata entro il 20 aprile, o delegando qualcuno, non oltre il 27 aprile, salvo che la delega sia legata alla necessità di autoisolarsi. In questo caso il voto attraverso un proxy sarà possibile fino alle 5 del pomeriggio nell’election day.

Ma questa non è l’unica novità introdotta a causa del Covid. Le regole di distanziamento sociale, infatti, saranno la costante di queste elezioni. I seggi elettorali dovranno aderire a rigide indicazioni prescritte dal governo. Dal canto loro, gli elettori, sono invitati a portare con sé alle urne penna e matite, per evitare un uso promiscuo dei marcatori. 

La pandemia, inoltre, rappresenta un ulteriore elemento che interessa queste elezioni. Con la contrazione delle entrate dei singoli comuni e municipalità, la competenza ad inasprire le tasse locali fino ad un tetto pari al 5% in campo agli enti locali, potrebbe seriamente condizionare le tasche dei cittadini. 

Questa competenza, poi, si lega ad una serie di ulteriori, quali lo sviluppo residenziale e abitativo, i trasporti locali, gli asili, che restando in capo agli enti locali, aspetti che hanno un concreto impatto sulla vita delle persone. 

(Nella foto in alto la City Hall, sede del Comune di Londra)