Colpevoli di essere italiani: in un romanzo la storia dell’Arandora Star

Con "Nessuno può fermarmi", Caterina Soffici fa rivivere il tragico naufragio della nave inglese che costò la vita a 446 immigrati italiani

Colpevoli di essere italiani: in un romanzo la storia dell’Arandora Star

 

Sotto il portico della Chiesa Italiana di San Pietro a Clerkenwell, Londra, una targa scura attira lo sguardo. Braccia levate al cielo, corpi straziati, disperazione e grida. “Affondamento”, si legge: la scritta in oro, lapidaria, riporta anche la data del 2 luglio 1940, e più in grande incornicia il nome di Arandora Star. La targa commemora il naufragio che quel giorno costò la vita a centinaia di italiani, arrestati in terra britannica e falsamente accusati di spionaggio politico e attività sovversiva. Radicata nel passato, è una storia che ci parla di immigrazione e tolleranza, pregiudizio e convivenza, tornando oggi più attuale che mai.

In tutta la Gran Bretagna, fin dall’Ottocento si erano insediati numerosi emigrati italiani provenienti dalle campagne povere, giunti spesso a piedi in cerca di fortuna. In molti casi l’avevano trovata: erano diventati camerieri, gelatai, ma anche arrotini, artigiani. Così, negli anni Trenta esisteva una Little Italy anche a Londra, nella zona di Clerkenwell, comunità ben integrata nel tessuto sociale.  Con l’aggravarsi delle tensioni politiche in Europa, però, le cose cambiarono, e quando Mussolini dichiarò guerra all’Inghilterra, il 10 giugno 1940, improvvisamente quegli italiani diventarono nemici. In massa vennero arrestati, chiusi in campi di internamento, espulsi con le accuse -perlopiù infondate- di spionaggio e filofascismo.

Qui si inserisce la vicenda dell’Arandora Star, una ex nave da crociera riconvertita per uso militare dove nel luglio di quell’anno furono caricati oltre 700 immigrati italiani, che insieme a civili tedeschi e prigionieri politici salparono da Liverpool verso un campo di prigionia in Canada. Il viaggio però fu breve. Il 2 luglio 1940 un sottomarino tedesco colpì il transatlantico al largo dell’Irlanda, affondandolo e provocando la morte di oltre ottocento persone. Tra gli italiani si contarono 446 vittime: una delle tragedie più gravi nel suo genere, anche per l’ingiustizia di quegli arresti.

Arandora Star - La targa commemorativa presso la facciata della Chiesa Italiana di San Pietro
La targa commemorativa presso la Chiesa Italiana di San Pietro (stjohnstreet.co.uk)

Colpiti da una discriminazione dovuta a strategie politiche di cui non erano responsabili, quei caduti hanno scontato il peso del sospetto, della xenofobia, del pregiudizio, lo stesso che continua a gravare sulla storia attuale. E così, a lungo semi-dimenticata, forse rimossa dagli stessi superstiti e dai familiari delle vittime per superare il dolore, la storia dell’Arandora Star parla al presente. Raccontarla oggi può portare giustizia e servire da monito.

Ne è convinta Caterina Soffici, giornalista italiana che da anni vive a Londra e che da alcune settimane è in libreria con Nessuno può fermarmi (Feltrinelli, 2017), romanzo in cui ha scelto di raccontare l’Arandora Star in modo nuovo. «Non tanto un saggio, o una ricostruzione pura» spiega. «Mi interessava dare alla storia una forma capace di arrivare al cuore delle persone, e ho capito che questa forma era il romanzo. Nel mio libro intreccio personaggi di fantasia e una cornice storica fedele: la verità rivive in modo naturale».

Il giovane Bartolomeo e l’anziana Florence, protagonisti della trama, capitolo dopo capitolo si alternano nel dare voce a un viaggio di riscoperta del passato a cavallo tra la modernità degli anni Duemila e quelli della Little Italy londinese, dell’immigrazione e della guerra. Una lettera ritrovata fa capire a Bartolomeo che la morte del nonno, avvenuta sessant’anni prima, è ancora avvolta nel mistero. Molte domande aspettano una risposta, e Florence, amica d’infanzia dei nonni, può aiutarlo a capire. Così, tra Milano, Firenze, Londra, Bardi (piccolo borgo emiliano che nel naufragio perse ben 48 compaesani), ferite antiche e amori mai sopiti, per Bart e Flo il recupero del passato finisce per coincidere con una (ri)scoperta d’identità.

«Due aspetti, passato e identità, Immigrazione e Memoria, che da sempre fanno parte di noi italiani» afferma la scrittrice. «Giravo per Clerkenwell», prosegue, «e questa storia mi si è pian piano costruita dentro, quasi venendomi a cercare. E oggi che il libro è finalmente a disposizione dei lettori, capisco perché. Mi contattano per ringraziarmi, commossi; tra un’e-mail e l’altra ho conosciuto i familiari delle vittime, toccati in prima persona, ma anche le nuove generazioni, colpite da una storia che forse riguarda anche loro».

«Quando ho cominciato a scrivere il romanzo, ancora non si parlava di Brexit. Qualcosa però era già nell’aria, e giorno dopo giorno le vicende sui giornali hanno disegnato un quadro a me familiare. Il modo in cui il diverso ci fa paura; e com’è facile -e spesso fatale- quella “costruzione dello straniero” operata dai potenti sull’immaginario della gente. Oggi mi sei amico, poi all’improvviso diventi quello che viene a togliermi il lavoro, porta insicurezze, impoverisce i miei figli. La Storia, che dovrebbe insegnare, troppo spesso si ripete».

C’è spazio dunque per la speranza? Per capirlo bisogna tornare a Bardi. Lì, il 2 luglio di ogni anno, si onorano tutte le vittime del naufragio con una commemorazione a cui partecipano i parenti da ogni parte del mondo. Col passare del tempo, ognuno ha portato la fotografia del proprio caro, alimentando un memoriale che ormai conta centinaia di nomi, finalmente con un volto e una dignità. Si capisce meglio il valore della fratellanza, che riguarda i vivi ben più dei morti. E come accade nel romanzo, dal finale sorprendente, che il senso di riscatto può parlare lo stesso linguaggio della pace.


Caterina Soffici presenterà il libro “Nessuno può fermarmi” giovedi 11 maggio all’Istituto Italiano di Cultura di Londra (39 Belgrave Square, SW1X 8NX) con inizio alle 19:00 Appuntamento alle 19:00. Ingresso libero, necessaria prenotazione.

Il romanzo è acquistabile a Londra presso l’Italian Bookshop (123 Gloucester Road, Kensington, London SW7 4TE, UK).  10% di sconto per i lettori di Londra Italia.