Voto dall’UK: tra gli expat il populismo non sfonda

I Cinquestelle prendono solo la metà dei voti ottenuti in patria. Male anche il Centrodestra

Voto dall’UK: tra gli expat il populismo non sfonda

 

Dati aggiornati alle ore 15 del 5 marzo 2018

Il populismo non sfonda all’estero. Il voto oltre confine  non rispecchia l’esito della consultazione in Italia. Quando i seggi scrutinati alla Camera sono circa un terzo del totale, il partito democratico si attesta attorno al 26%, ben al di sopra del 18% raccolto in patria.

Ma a sorprendere è il Movimento Cinque Stelle, fermo attorno al 17%:  metà della performance straordinaria registrata in Italia.  Male anche la coalizione di Centrodestra (Fi,Lega, FdI) che assomma, fino a questo momento, il 21 % circa dei consensi. Maie e Usei fanno registrare rispettivamente 10,11 e 8,01. Le sorprese riguardano anche Liberi  e Uguali (5,49%) e, soprattutto, + Europa (5,9%).

Ci sarà tempo per le analisi sociologiche certo è che l’affluenza è stata bassa (28% circa), e lascia supporre che ad esprimere il voto siano state solo le persone più motivate, politicamente attive e informate, probabilmente anche quelle con una scolarizzazione più elevata.

Un partito nazionalista come la Lega è privo di mordente tra gli expat; perde grip anche il Movimento, pagando forse lo scetticismo sull’euro. Una valutazione confermata dalla prestazione brillante della lista di Emma Bonino, che dell’Unione ha, invece,  fatto bandiera.

Il risultato  delle ripartizioni  Europa e Asia-Africa- Oceania rispecchia i dati generali, mentre in Nord America prevale il centrodestra con il 32,88 %; in America Meridionale, invece, Maie e Usei trionfano con , rispettivamente, il 29,4 e il 24,75.

In UK, al momento, i dati danno il PD al 33%, 5 stelle al 26% Centrodestra al 17%. Ottima la performance di +Europa, che in Italia probabilmente non prenderà seggi (2,5% dei voti), mentre nel Regno Unito assomma addirittura l’11% dei consensi, così come quella di LeU (7%): numeri che raccontano una storia particolare, e forse risentono dell’effetto Brexit.


2 Responses to "Voto dall’UK: tra gli expat il populismo non sfonda"

  1. Giuseppe Persiani   March 7, 2018 at 3:45 pm

    Ovviamente non mi attendo che lo scrivente dell’articolo possa capirne il significato, ma ricordo che quando si vive in una demo-crazia (potere al popolo) e’ il popolo che decide quali siano le strade da percorrere, quindi se il populismo e’ il male allora chiedo al signor Antonio Piemontese di appoggiare una monarchia o una dittatura visto che a lui il popolo che decide fa tanta paura.

  2. Ezius   March 9, 2018 at 2:46 pm

    …ma il fatto che i risultati siano diversi dipende anche dal fatto che tanti plichi elettorali non sono arrivati a chi ne aveva diritto e, magari, sono stati intercettati ed utilizzati da qualcun’altra per sporchi intrallazzi?
    Anche perchè potrei capire che non arriva “in tempo”, ma che non arriva proprio no!

    A ME PER ESEMPIO NON È ARRIVATO, MA ANCHE A TANTI ALTRI!!