Messinesi a Londra, le loro storie raccolte in un libro

Imprenditori, medici, fotografi, attratti da una metropoli vista come la possibile "città della svolta"

Messinesi a Londra, le loro storie raccolte in un libro

 

Un microcosmo messinese in terra britannica. Lo ha raccontato la giornalista siciliana Claudia Benassai nelle pagine di un libro. “100 storie…e un’intervista”, un volume che racconta le storie di 100 messinesi che hanno lasciato la loro città per cercare fortuna altrove, scegliendo spesso l’Inghilterra e soprattutto Londra, vista come la possibile “città della svolta”. E tanti messinesi hanno dimostrato di avere una marcia in più e di sapersi imporre nella capitale del Regno Unito.

Nel quartiere di Chelsea ha preso vita il ristorante “La mia mamma”, nato dall’intraprendenza di una mamma e nonna, Annamaria Famà (nella foto in alto a sinistra con la figlia Sara, sulla destra), che ha messo anima e cuore in questo progetto. Suo figlio, Peppe Corsaro, è partito a 17 anni dalla Sicilia. E ha deciso di assoldare un manipolo di mamme italiane (compresa la sua) per deliziare i palati degli inglesi e degli italiani residenti a Londra. «Quello che mancava a Londra era proprio quella cucina che solo a casa puoi trovare – ha raccontato Peppe – e quindi, visto che ci mancava così tanto, abbiamo deciso di “scendere in campo” con le nostre mamme italiane. Le abbiamo reclutate, iniziando quasi per gioco e sfruttando le potenzialità dei social. E abbiamo raggiunto in pochissimo tempo 40 candidature».

Una delle storie più significative è quella di Ella Di Benedetto, giovane chirurgo, che dopo essersi laureata a Messina ha preso il volo per Londra. Oggi lavora al Guy’s Hospital, uno dei migliori centri inglesi. E c’è la consapevolezza che bisogna ancora battersi per vedere più chirurghi-donna in Italia e far comprendere che le differenze in alcuni posti sono azzerate: «Che io sappia – ha detto Ella – nel nostro Paese esiste solo un primario donna nel mio stesso settore. In Inghilterra si dà molto spazio alle donne e nel nostro reparto ci sono altre 4 urologhe bravissime. Sono originaria di Oliveri, un piccolo paese in provincia di Messina. Mi vedevo chirurgo da sempre, ma mi sono ritrovata ad appassionarmi all’urologia, un ambiente prettamente maschile, davvero per caso. Ho fatto un internato di chirurgia dall’altra parte del mondo, a Taiwan. Lì ho conosciuto il primario che mi ha portata in sala operatoria e introdotto in questo mondo. Oggi, a Londra, sono felice».

E c’è spazio per la storia di Domenico Romano, che in bici ha raggiunto Londra partendo da Spadafora, un piccolo paesino in provincia di Messina. «L’idea – racconta Domenico, maresciallo della Guardia di Finanza – è nata quasi per gioco da una scommessa fatta con mio figlio, emigrato a Londra, che un giorno, sapendo quanti chilometri macinassi in bici, mi lanciò una sfida, dicendo che voleva vedermi raggiungerlo pedalando”.  Domenico, non solo si è messo in testa di vincere la scommessa fatta con il figlio, ma ha voluto portare alto il valore della solidarietà, dando a quella pedalata vigorosa un significato nobile. Un’impresa terminata con successo nel luglio del 2019, con tanto di incontro con il Console Generale a Londra, che Domenico ha poi raccontato nel suo libro “A Londra, ma…in bici”, dove la protagonista è proprio lei, l’amica a 2 ruote.