Fuocoammare nei cinema UK, Rosi: “Brexit? Una sconfitta”

Il regista Gianfranco Rosi in esclusiva al nostro giornale dice la sua sulla possibile uscita del Regno Unito dall'Unione Europea

Fuocoammare nei cinema UK, Rosi: “Brexit? Una sconfitta”

 

“La Brexit sarebbe un punto di non ritorno perché l’Unione Europea non potrebbe esistere senza il Regno Unito” e nella gestione della crisi di rifugiati e migranti a Calais “i governi dovrebbero pensare a come gestire la situazione anziché costruire muri e barriere”. Gianfranco Rosi, il regista di Fuocoammare premiato con l’Orso D’Oro a Berlino, racconta a Londra Italia il proprio punto di vista su Brexit e Calais. Lo abbiamo incontrato all’Istituto di Cultura a margine della rassegna “Cinema Made in Italy” di cui il regista è stato l’ospite d’onore.

Il documentario sarà proiettato sui grandi schermi inglesi entro quest’anno, conferma a Londra Italia la casa di distribuzione Curzon Artificial Eye che ne ha acquistato i diritti per il Regno Unito; ma non è ancora certo se la data di uscita del film – in inglese “Fire at Sea” – sarà prima o dopo quella del 23 giugno, quando i cittadini britannici saranno chiamati al referendum per decidere se restare nell’Unione Europea oppure no.

Gianfranco Rosi ha le idee chiare sull’argomento: “Dal mio punto di vista – spiega al nostro giornale – la Brexit è un’idea molto triste perché da profondo sostenitore dell’Unione Europea penso che l’EU non possa esistere senza il Regno Unito. Sarebbe l’inizio di un punto di non ritorno. Non capisco neanche dove si andrebbe a parare se questo dovesse succedere (e non penso succederà). E’ una sconfitta totale anche solo parlarne”.

 

 

Le storie dei lampedusani e delle migliaia di persone salvate sull’isola e per mare, che Rosi racconta nel proprio documentario, hanno lasciato un segno nel regista che adesso guarda con occhi più consapevoli allo scenario internazionale ed a situazioni-limite come quelle di Calais, il campo da 7mila rifugiati ora smantellato dalle autorità francesi.

“Quando sei ad una frontiera – aggiunge Rosi – capisci che i numeri non hanno più senso perché quando ci troviamo in questi luoghi di crisi parliamo di alcune migliaia di persone. Sembra che i governi e le persone che hanno la responsabilità di governarci stiano dimenticando che le persone che stanno arrivando sono milioni, milioni, milioni. E che non c’è muro che possa fermare questo fenomeno”.

Una copia del DVD del film è stato donato una settimana fa dal premier Matteo Renzi ai suoi 27 colleghi dei rispettivi paesi dell’Unione, durante un vertice sull’immigrazione, proprio con l’obiettivo di far conoscere loro questa realtà che, secondo Renzi, “racconta la poesia dell’accoglienza di Lampedusa”.

“Penso che l’unica mossa politica che possiamo avere – conclude il regista – sia provare a capire come gestire questo fenomeno, e non costruire barriere e muri. E’ ancora peggio quando questi muri sono mentali, è una sconfitta per l’idea di Europa”.

Francesca Marchese
@fmarchese_

Londra, 15/3/2016

foto: Pietro Coccia, Courtesy of Cinema Made In Italy